sabato 30 agosto 2014

LO SPAZIO DELL'EDUCAZIONE - I luoghi


SANTARCANGELO DI ROMAGNA



A dominio della Via Emilia e della piana del fiume Uso, la cittadina (m 42, ab. 20.913) conobbe una frequentazione fin dall’età preistorica.
Formatosi probabilmente intorno al Mille, il castrum Sancti Arcangeli fu soggetto a Rimini e fortificato, al pari degli altri centri riminesi, dai Malatesta; nel 1505 passò sotto diretto dominio del papato, che ne infeudò i Pallavicino.
Il moderno centro è allineato ai piedi dei rilievi lungo la Via Emilia.
Il borgo storico, ben conservato, si dispone sul poggio del monte Giove.
Il suo impianto urbanistico, cinto da mura e focalizzato sull’emergenza della rocca, è caratterizzato da strade tortuose che offrono scorci panoramici.
Si entra nell’abitato da viale Pascoli. Lo scenografico arco trionfale in onore di Clemente XIV (Cosimo Morelli, 1782) introduce a piazza Ganganelli, dove prospetta il neoclassico Palazzo comunale (Giovanni Benedettini, 1848-64).
In via Montevecchi n. 41, nei locali dell’ex macello comunale, ha sede il Met – Museo degli Usi e Costumi della Gente di Romagna, che conserva una ricca documentazione su storia, economia, lingua e tradizioni artigiane e contadine.
Saliti al centro storico, in via Battisti, si allineano le Beccherie (1840-42) e la Pescheria (1829), progettate da Eustachio Maggioli; al n. 13 una bottega artigiana conserva un pregevole mangano (pressa a ruota) seicentesco ancora in funzione, utilizzato per la stampa su tela.
In fondo al tratto di via Battisti adiacente alle mura, edificate nel XV secolo da Sigismondo Malatesta, è lo Sferisterio – spazio risalente al XIX secolo e creato probabilmente per il ‘gioco del bracciale’, un rudimentale baseball – su cui prospettano le altre absidi della collegiata (Giovan Francesco Buonamici, 1744-58); nell’interno custodisce opere di Guido Cagnacci (Gesù giovanetto e i Ss. Giuseppe ed Eligio, S. Ignazio in estasi), del Centino (Ss. Antonio abate e Isidoro, S. Gaetano) e un Crocifisso di ignoto riminese (metà XIV secolo).
Nel palazzo Cenci, che affaccia sulla bella piazzetta delle Monache, ha sede il Musas – Museo storico—rcheologico, dove sono confluite le più importanti testimonianze storiche e artistiche della città e del suo territorio.
La sezione archeologica custodisce reperti e manufatti di produzione locale (anfore, dolii, laterizi) e preziose fornaci di epoca romana (I secolo a.C. – VI secolo d.C.); la sezione artistica presenta un’interessante raccolta di opere di scuola emiliana e romagnola del Seicento e Settecento, tra cui il polittico di Jacobello di Bonomo (Vergine in maestà e santi, già nella collegiata), del 1385, e Madonna col Bambino fra i Ss. Francesco e Giorgio, di Luca Longhi.
Per via Pio Massani si raggiunge la Rocca, imponente di forma quadrilatera con torri angolari poligolali, fu riformata da Sigismondo Malatesta nel 1447 riducendo a mastio la precedente torre del Trecento.
Scendendo per via Bellaere si giunge in piazzetta Galassi dove sorge la torre del Campanone (1893) in stile neogotico.
Nei fianchi del poggio si aprono circa 150 grotte artificialmente scavate nel tufo. Varie sono state le ipotesi sull’origine e la destinazione di queste interessanti architetture ipogee; la più accreditata è quella di magazzini e cantine per il deposito della produzione vinaria. L’articolata grotta monumentale pubblica di via Ruggeri si può ammirare nell’ambito di visite guidate organizzate dal Comune.
La pieve di S. Michele Arcangelo, a 1 km da piazza Ganganelli, in località Acerboli, è raggiungibile percorrendo via G. Garibaldi e viale G. Mazzini. E’ un edificio bizantino del VI secolo con campanile romanico addossato alla facciata.

giovedì 28 agosto 2014

Donne che amministrano e che incontreremo ne LO SPAZIO DELL'EDUCAZIONE















Alice Parma, sindaco di Santarcangelo di Romagna.



















Luciana Garbuglia, sindaco di San Mauro Pascoli.


Un articolo di Marco Rossi Doria da "La Stampa"

Cosa si chiede a una scuola moderna 

di Marco ROSSI DORIA


Il premier fa molto bene a ripetere che il futuro dell’Italia è determinato dal futuro delle nostre scuole. Si vedrà quel che sarà fatto, a partire dal prossimo Consiglio dei ministri. Ma, intanto, una cosa è certa: sono finiti gli anni cupi del disinvestimento in istruzione, nei quali la nostra scuola veniva considerata una zavorra anziché il più importante degli investimenti.

Ma quale scuola serve per il futuro?

Per rispondere è davvero importante partire dai ragazzi. E dal migliore lavoro dei docenti. E da come le due principali risorse della scuola hanno saputo rispondere al lungo stallo italiano e poi alla crisi. Chi frequenta i ragazzi e osserva come crescono e imparano e ne ascolta i sogni e le aspirazioni, vede bene che viviamo una vera crisi educativa dovuta al frequente prevalere, nelle famiglie e altrove, della protezione rispetto alla promozione, alla diffusione di modelli adulti fragili e, poi, alla percezione, presso tanti giovani, che le posizioni di rendita nel loro Paese prevalgono sul merito e che l’impegno può essere vanificato. Ma vede anche che i ragazzi sanno apprezzare modelli adulti solidi se disponibili a un incontro autentico tra generazioni, che sia senza abbandoni né confusioni. Chiedono ascolto e riconoscimento. Ma accettano regole e limiti se sono giusti e chiari. Vogliono essere valutati senza finzioni e, se ciò accade, sono disposti a riconoscere le proprie debolezze e cambiare.

A scuola come altrove i ragazzi imparano a impegnarsi quando sono partecipi di una comunità sana, capace di routine, rito, scoperta, reciprocità, riparazione. E chi fa buona scuola vede che, se le conoscenze di base vengono consolidate presto e bene, i ragazzi sono tanto più capaci di imparare quanto più il percorso di apprendimento, anche complesso, sa misurarsi con il creare, organizzare, esplorare con molti diversi media, nuovi e anche tradizionali, unendo mente e mani, ricerca, studio e azione. Ogni volta che ciò accade, viene riconosciuta la guida dei docenti, si impara di più e meglio, si cercano nuovi traguardi di conoscenza. Se i ragazzi sono ben guidati, fanno bilanci onesti di ciò che sanno o devono ancora imparare. E’ commovente vedere quanto sono contenti i nostri figli e nipoti quando – dalla scuola dell’infanzia fino al dottorato di ricerca – hanno superato delle prove a scuola accompagnati da insegnanti dediti e capaci.

Così, è importante vedere come tanti ragazzi sanno molte cose, imparandole a scuola e – va detto – anche fuori da scuola, nel volontariato, nello sport o con la musica, con gli amici, viaggiando, in famiglia, in esperienze di stage e lavoro; e come tutto questo diviene sapere se la scuola sa favorire l’intreccio tra quel che s’impara fuori e dentro. E’ altrettanto importante notare come i ragazzi che non hanno finito neanche le scuole superiori – sono stati quasi 3 milioni negli ultimi 15 anni, una perdita paurosa per l’Italia – appena diventati adulti spesso richiedono di tornare ad imparare e di avere, però, il pieno riconoscimento di quanto hanno appreso nell’apprendistato, nel lavoro e nella vita.

Vi è una grande «capacità ad aspirare» dei nostri ragazzi, che non vedono l’ora di uscire dal parcheggio dell’attesa. Ben più che in passato. Intorno a noi stanno, infatti, crescendo modi nuovi di mettersi in gioco appena usciti dagli studi: nelle imprese che uniscono ambiente, beni culturali, agricoltura, nuove tecnologie, nelle molte forme di auto-impiego spesso inventato tra coetanei, dove prevalgono le reti e i legami cooperativi rispetto alla tradizionale competizione, nei nuovissimi modi della produzione industriale e nel making, nei servizi in costante trasformazione, nell’insistenza nell’unire ricerca e lavoro, gratuità d’impegno e conquista di reddito e indipendenza, nonostante tutto.

E’ dalla generazione successiva alla seconda guerra mondiale che non si vede un movimento simile. E sono le avversità dell’Italia immobile da troppo tempo e poi colpita dalla lunga crisi – vissute sulla propria pelle da questi ragazzi – a produrre, paradossalmente, il movimento e la speranza sulla quale creare una nuova scuola.

Così, i caratteri di questa nuova scuola – da troppo tempo attesa e rimandata – appaiono via via più chiari. Gli edifici scolastici devono essere sicuri, con spazi aperti all’interno e verso fuori e attrezzati per favorire ogni tipo di laboratorio con molti diversi media. Va rafforzata la scuola della prima infanzia e il suo decisivo ruolo di dialogo con i genitori sui comuni compiti educativi. La scuola di base deve sempre più garantire a tutti un apprendimento precoce rigoroso. Le scuole superiori devono sapere unire studio e laboratorio a scuola con apprendimento pensato fuori, nelle città, in mezzo al nostro straordinario patrimonio culturale e naturale, frequentando i posti del produrre, ricercare, fare. Va strutturato il sistema di conoscenze e competenze richieste per livelli, raggiungibili a scuola o anche dopo la fine della scuola senza dover per forza bocciare ma facendo rigorosi bilanci di competenze che attestano ciò che sai e ciò che devi apprendere per poter accedere ai percorsi successivi.

Le scuole devono avere più autonomia per dare stabilità e dignità sociale ai docenti, organizzare meglio un lavoro complesso e sempre meno standardizzato, capace di sostenere davvero le parti deboli, le inclinazioni e la scoperta delle parti sconosciute di ogni ragazzo. Va sostenuta la capacità dei gruppi docenti di gestire la relazione educativa, trasformare la didattica, promuovere comunità, sostenere le fragilità, dialogare tra scuola e altri luoghi dell’apprendere e famiglie, riconquistare alla scuola chi ne cade fuori. Per i luoghi della dispersione scolastica di massa va creata una forte regia nazionale. Va sostenuto e pagato il tempo di preparazione, formazione e riflessione dei gruppi docenti. La valutazione partecipata di tutto il sistema d’istruzione va estesa e migliorata.

Se l’Italia saprà avviarsi presto su questa strada, ci sarà molto lavoro da fare ma la sfida potrà essere vinta.

martedì 26 agosto 2014

LO SPAZIO DELL'EDUCAZIONE - I nostri maestri: Mario LODI

LO SPAZIO DELL'EDUCAZIONE

Sabato 18 ottobre 2014

Santarcangelo di Romagna
SuperCinema
Piazza Marconi, 1

Ore 9:30

Apertura

I NOSTRI MAESTRI: MARIO LODI


CORRISPONDENZE
A cura della
Casa delle Arti e del Gioco
Drizzona (CR)

www.casadelleartiedelgioco.it


MARIO LODI nasce il 17 febbraio 1922 a Piadena (Cremona) e si diploma maestro all'Istituto magistrale di Cremona nel 1940.
Da studente si ribella alle manifestazioni per la guerra organizzate dai fascisti: da quel "no" verrà la presa di coscienza che lo porterà poi, dopo la guerra, all'impegno pedagogico per una scuola nuova in una società democratica.
Durante la guerra subisce il carcere per motivi politici e nel 1945, dopo la Liberazione, aderisce a Piadena alla sezione del Fronte della Gioventù e organizza le prime attività libere: un giornale aperto a tutti, il teatro, le mostre dell'artigianato locale, una scuola professionale gestita con docenti volontari.
Nel 1948 è nominato maestro di ruolo a S. Giovanni in Croce (Cremona), dove scopre le capacità creative dei bambini e la sua incapacità di maestro formato dall'Istituto magistrale a svilupparle e organizzarle nel lavoro scolastico con una metodologia coerente.
In quel tempo viene in contatto con il Movimento di Cooperazione Educativa, un gruppo di insegnanti di ogni livello che intendono adeguare l'insegnamento nella scuola pubblica ai principi della Costituzione repubblicana.
Comincia un periodo di esperienze, incontri, dibattiti, seminari che ogni anno, nel Convegno Nazionale, si traducevano in una sintesi pedagogica. Nasceva così, con l'introduzione critica nella scuola italiana delle tecniche del pedagogista francese Celestin Freinet, un'impostazione pedagogica nuova e alternativa alla scuola trasmissiva di nozioni: il testo libero, il calcolo vivente, le attività espressive (pittura, teatro, danza, ecc.), la ricerca sul campo, la corrispondenza interscolastica, la stampa a scuola, la scrittura individuale di storie e di veri e propri libri (come Cipì). Era un'impostazione che, insieme a quella dei bambini, liberava e formava la cultura del maestro.
Parallelamente si dedica ad attività extrascolastiche, come la Biblioteca Popolare della Cooperativa di Consumo nella quale introduce la tecnica della stampa e pubblica I Quaderni di Piadena (documenti della ricerca sui vari problemi della gente realizzati dagli stessi giovani soci).
All'interno della Biblioteca Popolare, nel 1957, si costituisce il Gruppo Padano di Piadena per la ricerca dei documenti dell'espressività popolare in ogni sua forma tra i quali i canti popolari e i burattini. Il Gruppo Padano parteciperà poi a spettacoli a livello nazionale come “Bella Ciao di Crivelli (presentato al festival di Spoleto nel 1967) e "Ci ragiono e canto" di Dario Fo.
Nel 1956 ottiene il trasferimento alla scuola elementare di Vho di Piadena, suo paese natale. Qui, in ventidue anni di insegnamento, realizza molti libri: alcuni, scritti insieme ai suoi alunni, di fiabe e racconti (Bandiera, Cipì, La mongolfiera, ecc.), altri che documentano le sue esperienze pedagogiche: C'è speranza se questo accade al Vho (1963), Il paese sbagliato (Premio Viareggio 1971), Cominciare dal bambino (1977) e La scuola e i diritti del bambino (1983). Tutti pubblicati da Einaudi.
Nell'estate del 1963 si reca a Barbiana dove incontra Don Lorenzo Milani,     ne  scaturisce un profondo scambio culturale e pedagogico e si avvierà una corrispondenza fra i suoi alunni e i ragazzi della scuola di Barbiana.
Dal 1970, per dieci anni, dirige il gruppo di ricerca della Biblioteca di Lavoro che produce 127 libretti di letture, guide e documenti pubblicati da Manzuoli Editore.
Nel 1978 è protagonista, insieme ai suoi alunni, del film Partire dal bambino, primo di quattro documentari della serie “Quando la scuola cambia” realizzato dal regista Vittorio De Seta che sarà trasmesso in prima visione RAI il 10 aprile 1979.
Nel giugno 1978 va in pensione e inizia altre attività nel campo educativo.
Per tre anni dirige a Piadena la Scuola della Creatività nell'ambito di un progetto della Regione in cui i bambini dai 3 ai 14 anni e gli adulti sperimentano le più diverse tecniche creative.
Nel 1980, con un'indagine sul territorio nazionale, raccoglie e classifica 5.000 fiabe inventate dai bambini, documentando così che la creatività infantile nonostante l'avvento della TV è ancora viva se i bambini si trovano nelle condizioni di esercitarla e svilupparla. Sulla spinta di questa indagine nasce nel 1983 A&B, un giornale interamente scritto e illustrato dai bambini in quanto cittadini che hanno il diritto costituzionale di esprimersi e di comunicare.
Dal 1988 A&B diventa Il giornale dei bambini, pubblicato dalle Edizioni Sonda.
Nel 1988, su richiesta di vari Comuni, insieme al gruppo redazionale di A&B riscrive la Costituzione Italiana in forma adatta ai bambini (Edizioni Marietti - Manzuoli).
Nello stesso anno in Piadena costituisce il Gruppo artisti piadenesi, con il fine di valorizzare le capacità creative di giovani e anziani nei vari campi per mezzo di mostre e pubblicazioni.
Nel gennaio del 1989 riceve dall'Università di Bologna la Laurea honoris causa in Pedagogia.
Nel novembre 1989 gli viene assegnato il Premio Internazionale LEGO, che viene conferito a "personalità ed enti che abbiano dato un contributo eccezionale al miglioramento della qualità di vita dei bambini". Con i proventi del premio fonda in una cascina a Drizzona, vicino a Piadena, dove Lodi si trasferisce, la Casa delle Arti e del Gioco, della cui cooperativa è presidente: un laboratorio dove si sperimentano, con la guida di esperti, tutti i linguaggi dell'uomo. Nella stessa sede sorge un Centro di Studi e Ricerche sulla cultura del bambino e una Pinacoteca dell'età evolutiva.
Nel 1992 viene realizzata, in collaborazione con la Galleria Gottardo di Lugano, la mostra L'arte del bambino, esposta in numerose città, che dimostra quali alti livelli espressivi può raggiungere il linguaggio grafico autonomo. Dai primi scarabocchi fino alla scoperta dell'astrattismo, le opere raccolte sono documenti della cultura del bambino spesso ignorate o distrutte dagli adulti.
Negli anni successivi la Casa delle Arti e del Gioco pubblica 67 libretti di racconti, favole, poesie di bambini elaborati con il computer che esprimono atteggiamenti e sentimenti positivi come la collaborazione, il rispetto per la natura e per l'uomo, la felicità. Una serie è dedicata a racconti e leggende di bambini extracomunitari.
Dal 1994 affronta il problema sociale dell'influenza negativa della televisione sui giovani, prima con il romanzo La TV a capotavola e poi con la campagna Una firma per cambiare la TV (oltre 550.000 firme raccolte e consegnate, tramite il Ministero della P.I,. al Capo dello Stato) .
In seguito alla raccolta di firme nasce il libro edito da Franco Angeli Cara TV con te non ci sto più, scritto in collaborazione con il dottor Alberto Pellai e con la psicologa Vera Slepoj.
Pubblica con La Casa delle Arti e del Gioco Alberi del mio paese (1992) e Rifiuti. La lezione della natura (1996): due libri guida, scritti in collaborazione con G. Maviglia e A. Pallotti, che sono una sintesi operativa di due corsi e uno strumento per l'educazione ambientale, per promuovere una cultura del comportamento responsabile.
Dal 1995 al 2000, per Editoriale Scienza, dirige la collana Laboratorio Minimo che ha edito diversi testi guida per i ragazzi e gli educatori che intendono introdurre nella pratica scolastica l'atteggiamento scientifico.
Nel 1998 cura, insieme alla figlia Cosetta, una nuova mostra di pitture di bambini dal titolo Alberi ed il relativo catalogo (Briciole di neve Editore).
In collegamento alla mostra conduce i laboratori di educazione ambientale per i bambini e per gli operatori scolastici. Uno degli strumenti utilizzati è il libro-bianco Io e la natura (1999), che invita i bambini dai tre anni in su, con la guida di maestri, genitori e nonni, ad osservare direttamente l'ambiente naturale più vicino, conoscere il nome e il comportamento degli esseri viventi e disegnarli sulle pagine bianche del libro.
Si vogliono così gettare le fondamenta di una cultura ambientale e aiutare i bambini a staccare lo sguardo passivo dal televisore.
Una delle attività della Casa della Arti e del Gioco, è la ricerca sui linguaggi multimediali, con un gruppo di lavoro di cui Mario Lodi è animatore, che si propone l'individuazione di opere di qualità, la loro presentazione critica nelle scuole e l'uso della telecamera da parte dei bambini per realizzare films.
Con una scelta radicale abbandona la televisione, di cui critica la bassa qualità determinata dalla logica dell'auditel, per circondarsi invece di persone vive, creative, che pensano e coltivano interessi culturali. Documenta questo mondo reale, contrapposto al mondo virtuale televisivo, in forma di diario.
Per alcuni anni Mario Lodi tiene, con bambini delle scuole elementari, medie e con allievi dell'Istituto Magistrale, corrispondenze scritte che, dal settembre 1999 al 2007 , vengono pubblicate nella rubrica “Filo diretto” da lui curata nella rivista "La Vita Scolastica"(Giunti).
Nel 1999, in collaborazione con Editoriale Scienza e il “Centro Gioco Natura Creatività La lucertola" di Ravenna realizza, con la consulenza di G. Maviglia, la mostra itinerante "La scienza in altalena" : una mostra di giocattoli "scientifici" costruiti con materiali poveri e di riciclo elaborando leggi fisiche.
Nel giugno 1999  pubblica il nuovo libro "I bambini della cascina" (Marsilio editore, Premio Penne 1999): è la rievocazione della vita dei bambini e delle loro famiglie in una grande cascina padana, dal 1926 fino allo scoppio della guerra mondiale.
Nell'ottobre 1999 a Cremona si inaugura il "Museo della città sotto-sopra" realizzato dalla Azienda Energetica Municipale e dal Comune di cui Mario Lodi con G. Maviglia ha curato il progetto didattico.
Nel giugno 2000 viene nominato dal Ministro della Pubblica Istruzione Tullio De Mauro membro della Commissione ministeriale per il riordino dei cicli scolastici.
Nel settembre 2000, cura, in collaborazione con la figlia Cosetta, la nuova mostra di pittura infantile “I ritratti dei bambini” che viene esposta per la prima volta dal FAI presso la Villa Porta Bozzolo a Casalzuigno (VA).
Nel novembre 2000 pubblica il libro “La città sottosopra”, edizioni AEM per il sistema museale di Cremona.
Dal 29 dicembre 2000 ad agosto 2009 cura la rubrica quotidiana “Il giornale dei bambini” del quotidiano “La Cronaca” di Cremona: una pagina di letture e opere d’arte.
Nel maggio del 2001 è nominato dal Ministero della Pubblica Istruzione membro del consiglio di amministrazione dell'I.N.D.I.R.E. (ex Biblioteca Didattico Pedagogica) che si occupa della documentazione di esperienze realizzate nella scuola italiana, di aggiornamento dei docenti, ricerca e valutazione dei progetti.
Nel novembre 2001 comincia l'esperienza dello scambio di scritti autobiografici con bambini che durerà per diversi anni.
In collaborazione con il portale Popolis cura la rubrica "Il maestro risponde", corrispondenza con i bambini sui vari problemi del nostro tempo.
Nel 2002 pubblica il nuovo libro "A TV spenta. Diario del ritorno" (Einaudi) nel quale sono ripresi i motivi della critica alla televisione iniziata con la petizione "Una firma per cambiare la TV" (1994).
In colaborazione con Yuri Meda produce una ricerca sul rapporto tra il potere fascista e la stampa per l'infanzia dal titolo "Il Corriere dei Piccoli va alla guerra" che si propone anche come ricerca sulla formazione dei bambini attraverso i media oggi e che diventerà una mostra.
Nell’ottobre del 2002 pubblica "Il drago del vulcano e altre storie"  (Giunti) libro di favole per bambini.
Nel novembre del 2004 in occasione della inaugurazione della galleria di Arte Moderna di Genova Nervi Maschietto editore pubblica "Il castagno" favola di Mario Lodi con illustrazioni di Alfredo Gioventù dedicato al dipinto di Antonio Discovolo.
Nel 2004 viene insignito dal Presidente della Repubblica Ciampi della onoreficenza di Cavaliere di Gran Croce dell'ordine al Merito della Repubblica, in considerazione delle eccellenze conseguite nel campo culturale e pedagogico.
Nel novembre 2005 pubblicato da “La meridiana edizioni” esce il libro “Favole di pace” , una raccolta di favole per bambini.
Nel marzo 2006 a Mario Lodi viene assegnato il Premio Unicef 2005 Dalla parte dei bambini “per aver dedicato tutta la sua vita ai diritti dei bambini perché avessero la migliore scuola possibile e per aver realizzato la “Casa delle Arti e del Gioco” attraverso la quale continua a promuovere e a valorizzare la formazione degli insegnanti e le potenzialità espressive dei bambini.
In ottobre 2006 pubblicato da Editoriale Scienza esce il libro “Il cielo che si muove” 15 racconti per adulti e bambini.
Nel novembre 2006, pubblicato da Panini Ragazzi esce il libro “Il pensiero di Brio” con le illustrazioni di Emanuele Luzzati.
In marzo 2007 pubblicato da Einaudi esce una nuova edizione del libro "Il Paese Sbagliato" con una lettera aperta ai giovani maestri.
In aprile 2007 pubblicato da La Meridiana esce una nuova edizione del libro "La Mongolfiera"
Nel 2008 cura, insieme ai suoi collaboratori maestri e pedagogisti, il libro “Costituzione. Le legge degli italiani” edito dal Comune di Cremona. Articolo per articolo, la Carta viene riscritta “per i bambini, i cittadini, per tutti” con un linguaggio semplice ed innovativo. La diffusione supera le 100.000 copie a seguito di continue richieste da parte di scuole, enti locali, biblioteche, associazione e singoli cittadini. Il volume rappresenta una tappa miliare nel suo impegno pedagogico a favore di un’educazione ad una cittadinanza attiva. Si avvale della presentazione, e di un riconoscimento del presidente della repubblica Giorgio Napolitano.
Dall’anno scolastico 2008 al 2014, collabora con la rivista “La Vita Scolastica” (Giunti Scuola Editore). Nella rubrica mensile “La scuola di Mario Lodi” ha presentato  alcune esperienze didattiche realizzate nelle classi della maestra Luciana Bertinato della scuola Primaria "I. Nievo" di Soave (VR). Di queste classi ha seguito, fin dal primo anno attraverso un monitoraggio costante, il programma, la metodologia e gli obiettivi educativi documentando ogni fase del lavoro con la voce dei bambini, nell'intento di realizzare oggi una scuola ispirata ai valori della Costituzione italiana.
Dal dicembre 2009 al dicembre 2010 cura la rubrica settimanale “La pagina del maestro” del quotidiano “La Cronaca” di Cremona: una pagina dedicata agli educatori e ai genitori.
Nel gennaio 2011, insieme a Carla Ida Salviati, pubblica il libro “Mario Lodi maestro” in cui vengono riportati e commentati passi salienti dell’opera “C’è speranza se questo accade al Vho”, il diario scolastico che documenta la sua crisi di giovane maestro nel difficile contesto storico sociale degli anni sessanta. Si rivolge ai maestri d’oggi in un momento difficile e critico per la scuola italiana. Sul sito www.giuntiscuola.it/gus viene pubblicata online la versione e-book  integrale del libro "C'è speranza se questo accade al Vho", un classico dell'istruzione in Italia, un libro che ha fatto la storia pedagogica e che ci aiuta a capire il presente.
Nel marzo 2013, nella "Edizione Artebambini" collana Il Cantiere delle Arti a cura di Maria Flora Giubilei, e Simonetta Maione del Comune di Genova e Musei di Nervi, esce il libro Bambini di Simonetta Maione, Mario Lodi e Federico Maggioni con il contributo di Alfredo Gioventù e Daniela Mangini nell'albo allegato "Bambini in Atelier" e il cd curato da Enrico Pierini.
In tutti questi anni la sua intensa attività e il suo impegno di studio e ricerca, insieme agli amici, ai collaboratori, alla moglie e alle figlie, hanno dato grande impulso alla Associazione culturale Casa delle Arti e del Gioco.

Muore il 2 marzo 2014 nella sua casa di Drizzona.

Il 20 marzo 2014 esce pubblicato da Orecchio Acerbo la nuova edizione "Il soldatino del Pim Pum Pà" con le illustrazioni di Michele Rocchetti.
A tutt'oggi la figlia Cosetta e un'equipe di educatori, operatori, insegnanti e formatori continuano le attività dell'associazione Associazione culturale Casa delle Arti e del Gioco, che si propone di promuovere la formazione degli insegnanti e dei cittadini che si dedicano alla educazione democratica fondata sui valori della Costituzione italiana, di valorizzare e sviluppare le capacità espressive, creative e logiche dei bambini e degli adulti e di divulgare il pensiero pedagogico e la metodologia didattica di Mario Lodi.

LO SPAZIO DELL'EDUCAZIONE - ALTRILUOGHI

LO SPAZIO DELL'EDUCAZIONE

ALTRILUOGHI

PIAZZA DELLA CONDIVISIONE
Tea and Coffee Corner


L'ANGOLO DEI NODI PARLANTI
Animatori di laboratori e gruppi tematici si incontrano con le e i partecipanti.

PONTI PASSERELLE E PASSAGGI
Animazione per bambini e bambine (e qualche genitore) sul tema del convegno

ONDELUNGHE
RADIOMAGICA seguirà i due giorni del convegno con servizi, interviste e registrazioni.


LO SPAZIO DELL'EDUCAZIONE - AltriSpazi 3: ORIGAMI CROSSING

LO SPAZIO DELL'EDUCAZIONE
ALTRISPAZI 3
  Domenica 19 ottobre ore 15.00
ORIGAMI CROSSING
Mille origami da costruire e da mandare, piano ma lontano, in giro per il mondo.
A cura di 
Carmelita Paparella, Gabriella Romano e Clara Mazzinari
Busto Arsizio (VA)

LO SPAZIO DELL'EDUCAZIONE - AltriSpazi 2: I NOSTRI MAESTRI: GIANFRANCO ZAVALLONI

LO SPAZIO DELL'EDUCAZIONE
ALTRISPAZI 2
Sabato 18 ottobre ore21.00
I NOSTRI MAESTRI: GIANFRANCO ZAVALLONI

Con:

Stefania Fenizi
Maestra
Cesena

Luciana Bertinato
Maestra
Soave (VR)


Eugenio Scardaccione
Dirigente scolastico
Bari





Carmelita Paparella
Maestra
Busto Arsizio (VA)









LO SPAZIO DELL'EDUCAZIONE - AltriSpazi 1: I NOSTRI MAESTRI: DON LORENZO MILANI

LO SPAZIO DELL'EDUCAZIONE

ALTRISPAZI 1

Sabato 18 ottobre ore 18:30

I NOSTRI MAESTRI: DON LORENZO MILANI

Presentazione della graphic novel: 

DON LORENZO MILANI: UOMINI, BESTIE E DIO
Beccogiallo Editore

di Gabriele Ba (sceneggiatura) e Riccardo Pagliarini (disegni)
a cura di Carlo Ridolfi


Gabriele Ba (sceneggiatore) e Riccardo Pagliarini (disegnatore) vivono e lavorano a Verona.

LO SPAZIO DELL'EDUCAZIONE - Gruppo tematico 8: GLI SPAZI DELLA COMUNICAZIONE

LO SPAZIO DELL'EDUCAZIONE
  Sabato 18 ottobre 15:00 / 18:00
O
Domenica 19 ottobre 9:00 / 12:00


GRUPPO TEMATICO 8
 
GLI SPAZI DELLA COMUNICAZIONE: LA LENTEZZA SI IMPARA E SI INSEGNA
Lato A - Insegnanti, educatori, e genitori: i giusti spazi e tempi di autoformazione.
Lato B - Bambini e ragazzi: strategie e metodi per coniugare bisogni, ascolto e programma.

Sabrina D'Orsi
Roma

Sabrina D'Orsi è mamma, giornalista e blogger.

www.vivere-semplice.org

LO SPAZIO DELL'EDUCAZIONE - Gruppo tematico 7: MICROCOSMI: LITTLE FREE LIBRARY

LO SPAZIO DELL'EDUCAZIONE
  Sabato 18 ottobre 15:00 / 18:00
O
Domenica 19 ottobre 9:00 / 12:00


GRUPPO TEMATICO 7
 
MICROCOSMI. LITTLE FREE LIBRARY, SOCIAL STREET & IL BOSCO DI CALVINO: ESPERIENZE DI LETTERATURA ALL'APERTO
Piccole casette di legno, dove chiunque può prendere e lasciare libri, sono sempre più diffuse: l'esperienza italiana.
Giovanna Iorio
Roma
 Giovanna Iorio, nata ad Avellino, vive a Roma. Scrittrice e traduttrice.
Da qualche anno collabora con Lucio Lazzaruolo alla realizzazione di radiodrammi per Radio Rai 3.
Tra le raccolte di poesia ricordiamo La memoria dell’acqua (Ghaleb Editore); Mare Nostrum (CFR); In-chiostro (PRIMO PREMIO L'INEDITO DELLA CASA EDITRICE Delta 3); Al cappero piace soffrire (Progetto Cultura); Una Venere nel Tevere (CFR); La/crime/ndays (CFR); Due raccolte smarrite (ebookLaRecherche.it). E' redattore di Finzioni e autrice di racconti per Storiebrevi.it (Feltrinelli). Ha un blog molto seguito, Amici di Letture e di Leggerezza.
www.amicidiletture.blogspot.it

LO SPAZIO DELL'EDUCAZIONE - Gruppo tematico 6: GIOCHI DI TERRA FRA DENTRO E FUORI

LO SPAZIO DELL'EDUCAZIONE
  Sabato 18 ottobre 15:00 / 18:00
O
Domenica 19 ottobre 9:00 / 12:00


GRUPPO TEMATICO 6
 
GIOCHI DI TERRA FRA DENTRO E FUORI
Più tempo più spazi "speciali" e più materiali poco strutturati per dare corpo ai sogni e ai giochi dei nostri bambini
Paola Tonelli
Cuneo

Paola Tonelli, fa parte dell’AIF (Associazione Italiana Formatori), dal 1980 conduce corsi di formazione per Insegnanti ed Educatori su tutto il territorio nazionale; ha lavorato per molti anni col MCE - Movimento di Cooperazione Educativa.

LO SPAZIO DELL'EDUCAZIONE - Gruppo tematico 5: BIB-UP: LA BIBLIOTECA FUORI DI SE'

LO SPAZIO DELL'EDUCAZIONE
Solo
Domenica 19 ottobre 9:00 / 12:00
 
GRUPPO TEMATICO 5
 
BIB-UP: LA BIBLIOTECA FUORI DI SE'
La Biblioteca, fuori  dallo stereotipo luogo-custode polveroso, come portatrice di nuovi significati, aperta ad una nuova idea di partecipazione e condivisione del conoscere e del sapere.
 

Lucia Codemo, bibliotecaria di Alano di Piave (BL), attiva da molti anni, ha sviluppato una serie di percorsi originali per avvicinare la biblioteca al territorio e alle persone che lo abitano, a partire dai piccolissimi.


Giorgia Golfetto, dottore di ricerca in Scienze pedagogiche dell'educazione e della formazione, ha approfondito i temi legati allo sviluppo della cultura del libro e della lettura, fin dalla più tenera età, dove l'aspetto relazionale è fondamento e motore.
Entrambe fanno parte del Consiglio Direttivo dell'Associazione Culturale LA SCUOLA DEL FARE di Castelfranco Veneto.
 
www.lascuoladelfare.it

LO SPAZIO DELL'EDUCAZIONE - Gruppo tematico 4: LEGGERE E GIOCARE CON PIACERE

LO SPAZIO DELL'EDUCAZIONE
Sabato 18 ottobre 15:00 / 18:00 
O
Domenica 19 ottobre 9:00 / 12:00
 
GRUPPO TEMATICO 4
 
LA STREGA: LEGGERE E GIOCARE CON PIACERE
Il libro di Mario Lodi "La strega" come mediatore per accrescere la consapevolezza del diritto al gioco e alle letture che alimentano la fantasia e la creatività delle bambine e dei bambini.

Rinalda Montani
Padova

Rinalda Montani ha insegnato all'Università di Padova.
Attualmente è Presidente del Comitato UNICEF di Padova e tiene corsi di aggiornamento per educatori, insegnanti, genitori.


LO SPAZIO DELL'EDUCAZIONE - Gruppo tematico 3: LA FORMAZIONE COME CURA DI SE'

LO SPAZIO DELL'EDUCAZIONE
Sabato 18 ottobre 15:00 / 18:00 
O
Domenica 19 ottobre 9:00 / 12:00
GRUPPO TEMATICO 3
LA FORMAZIONE COME CURA DI SE': LO SPAZIO DELLA RELAZIONE
Comprendere le nostre modalità relazionali, tra i singoli individui e in relazione al gruppo.

Antonino M. Raneri
Arezzo

Antonino M. Raneri

Formazione

1995 – diploma in scienze religiose
1999 – laurea in psicologia ad indirizzo clinico e di comunità, Università “La Sapienza” di Roma
2007 – specializzazione in psicoterapia ad indirizzo Gestalt e Analisi transazionale – IGAT di Napoli
2012 – perfezionato in Analisi Transazionale Psicodinamica – Istituto Eric Berne di Roma – docente: dott. Michele Novellino (psichiatra, psicologo, TSTA in psicoterapia e counselling, premio Eric Berne 2003, fondatore dell’Analisi Transazionale Psicodinamica)
2012 – qualifica di Counsellor in campo aziendale, clinico e psicopedagogico – Centro Logos di Caserta – Presidente Dott. Rino Ventriglia (medico, neurologo, psicoterapeuta, TSTA, direttore scuola di specializzazione in psicoterapia in analisi transazionale ad orientamento psicodinamico di Caserta)
Dal 1996 ad oggi ho partecipato a numerose attività formative (corsi di formazione, seminari, workshop, supervisioni, convegni) in ambito clinico, educativo ed organizzativo con didatti in Analisi Transazionale: Michele Novellino, George Kholrieser, Servaas Van Beekum, Ferdinando Montuschi, Loredana Paradiso, Marolga Penazzo, Achille Miglionico, Gaetano Sisalli, Antonio Ferrara.
La mia formazione si è nutrita anche della Terapia della Gestalt.
Altre esperienze formative brevi riguardano la PNL, la Terapia Sistemico Relazionale, la Terapia Cognitiva, l’Analisi Bioenergetica.
Attualmente sono in contratto per esame CTA (analista transazionale certificato).

Formazione Terapeutica

Ho svolto due percorsi di terapia individuale e due di gruppo con analisti transazionali. Ho sperimentato la metodologia della scuola Ridecisionale Goulding (AT e Gestalt) e quella della scuola Psicodinamica.

Esperienze professionali

Dal 1994 al 1998 mi sono occupato dell’organizzazione delle attività dell’associazione AEMA, che ho contribuito a fondare, promuovendo attività formative di medicina tradizionale cinese secondo il modello del Prof. Maurice Mussat (Presidente della scuola francese d’agopuntura – ESAF).
Dal 1999 al 2010 ho collaborato con il CNOS-FAP centro di formazione professionale, svolgendo prevalentemente la funzione di psicologo (clinico e del lavoro), orientatore e formatore per attività rivolte ad adolescenti, genitori e formatori sia interni che esterni all’organizzazione.
Nel 2002 ho svolto incarico di psicologo, per un anno, presso una comunità per disabili psichici.
Dal 2001 ad oggi svolgo formazione e supervisione in ambito educativo rivolta a docenti, educatori e genitori prevalentemente sulla relazione educativa e sulla gestione delle dinamiche di gruppo.
Nel 2009 sono stato membro del comitato scientifico del master in counselling della società Performat di Pisa – sezione di Catania.
Dal 2002 svolgo attività clinica in setting privato.
Nel 2010 ho partecipato alla fondazione dell’associazione Sviluppo Umano, alla progettazione e direzione del master in counselling, all’attività di docenza.

LO SPAZIO DELL'EDUCAZIONE - Gruppo tematico 2: L'INVENZIONE DELLE NUVOLE

LO SPAZIO DELL'EDUCAZIONE
Sabato 18 ottobre 15:00 / 18:00 
O
Domenica 19 ottobre 9:00 / 12:00
 
GRUPPO TEMATICO 2
 
L'INVENZIONE DELLE NUVOLE: LO SPAZIO CONCRETO DELL'IMMAGINAZIONE
La prassi educativa ha bisogno di spazi fisici come di spazi immateriali.

Cesare Iacono Isidoro
Cesenatico

La prassi educativa ha bisogno di spazi fisici come di spazi immateriali. Ragioneremo su un’immaginazione che torni a vivere la propria potenza umanistica: strumento di conoscenza e di educazione ad abitare l’anima del mondo mentre transitiamo sul suo corpo; a ridisegnare confini, per quanto mobili, intorno a quel che spesso rischia di essere scambiato per fantasticheria, libera sì, ma di una libertà che in quanto smisurata non porta infine in nessun posto.
 (Cesare Iacono Isidoro)

LO SPAZIO DELL'EDUCAZIONE - LA SCHEDA DI ISCRIZIONE

 E' possibile richiedere la scheda da compilare a:
sequestoaccade@gmail.com

domenica 24 agosto 2014

LO SPAZIO DELL'EDUCAZIONE - Gruppo tematico 1: TUTTINTORNO ALLO SPAZIO GIALLO

LO SPAZIO DELL'EDUCAZIONE
Sabato 18 ottobre 15:00 / 18:00 
O
Domenica 19 ottobre 9:00 / 12:00
 
GRUPPO TEMATICO 1
 
TUTTINTORNO ALLO SPAZIO GIALLO
Uno spazio integrato socio-educativo di accoglienza dei bambini che si preparano al colloquio col genitore detenuto.

Lia Sacerdote
Associazione BAMBINISENZASBARRE 
Milano


Bambinisenzasbarre”  nasce come gruppo nel 1997 dall’Associazione Cuminetti presente in carcere con attività culturali,  nel 2002 si costituisce in associazione senza scopo di lucro con il sostegno della Fondazione olandese Bernard van Leer, (impegnata dal 1949 nel sostegno di attività che promuovono lo sviluppo della prima infanzia in 40 Paesi).
E’ presente nelle carceri milanesi di San Vittore, Bollate e Opera e sul territorio come agenzia psicopedagogica specializzata.

Lo Spazio Giallo di Bambinisenzasbarre nel carcere di Opera - foto di Attilio Rossetti

Lo Spazio Giallo di Bambinisenzasbarre nel carcere di Opera - foto di Attilio Rossetti

Bambinisenzasbarre è un’associazione con sede a Milano, da 10 anni impegnata in Italia in ambito penitenziario nei processi di sostegno psicopedagogico alla genitorialità in carcere con un’attenzione particolare ai figli, colpiti dall’esperienza di detenzione di uno o entrambi i genitori.

Fa parte della Rete Europea per i figli di genitori detenuti Children Of Prisoners Europe (COPE, ex EUROCHIPS) con sede a Parigi, fondata nel 2000 con il sostegno della Fondazione olandese Bernard van Leer, per sensibilizzare sulla realtà dei bambini separati dai propri genitori detenuti e collegare le realtà impegnate su questo tema in Europa.

Attualmente la Rete è presente in Italia (con Bambinisenzasbarre che è nel Consiglio direttivo), in Belgio, Croazia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Irlanda, Lussemburgo, Norvegia, Olanda, Polonia, Scozia, Spagna, Svezia, Svizzera.


La missione di Bambinisenzasbarre promuovere il mantenimento della relazione figlio genitore durante la detenzione e sensibilizzare la società civile perché si faccia carico dei diritti umani, sanciti dalle convenzioni internazionali, in favore dei minori separati dai propri genitori detenuti, affinché il diritto alla genitorialità venga garantito, culturalmente assimilato e reso parte del sistema valoriale.

Il carcere è il luogo in cui è maggiormente necessario tutelare questo  diritto  per  contrastare le possibili conseguenze dovute alla interruzione dei legami affettivi, dannose anche per la comunità, che vede, come statisticamente provato, aumentare i casi di detenzione nelle biografie dei figli di genitori detenuti, incrementare fenomeni di abbandono scolastico, devianza giovanile, disoccupazione, illegalità, disagio sociale.
Un intervento di sostegno e accompagnamento della relazione genitoriale durante l’esperienza della carcerazione si configura quindi come intervento di prevenzione sociale.

E’ un intervento che si rivela duplice in termini di prevenzione: aiuta a prevenire le difficoltà emozionali e relazionali del bambino e il loro effetto negativo sul suo sviluppo psicoaffettivo e aiuta il genitore a conservare e continuare a svolgere il suo ruolo genitoriale.

L’associazione è presente nelle carceri milanesi con i suoi interventi, diventati negli anni laboratori permanenti e osservatorio di buone pratiche, e sul territorio nazionale (Rete Relais Itala) come agenzia psicopedagogica specializzata e di formazione.
L’associazione ha infatti  affrontato il tema della relazione figli-genitori detenuti impegnandosi in attività operative che potessero dare una risposta concreta alle richieste di aiuto dentro e fuori dal carcere, provenienti dai genitori detenuti e dalle loro famiglie.
Tutte le azioni vengono programmate a partire dai “punti di ascolto sulla genitorialità in carcere” dove, attraverso colloqui individuali di sostegno psicologico, viene favorito un processo di consapevolezza su vari aspetti della relazione genitore-figlio e sui diritti e doveri dell’essere genitore.

I “laboratori sulla maternità” e i “laboratori sulla paternità” presso le carceri sono strumenti formativi e di informazione per i genitori detenuti e rappresentano un “osservatorio esperienziale” che alimenta una ricerca/mappatura permanente sulla genitorialità, che cerca di integrare gli aspetti della pratica con le conoscenze psicopedagogiche applicate all’ambito penitenziario.

Lo “Spazio Giallo”, spazio integrato socioeducativo di accoglienza dei bambini che si preparano al colloquio  con il genitore  detenuto, si è rivelato uno strumento decisivo di collegamento col territorio e di intercettazione e prevenzione di situazioni di disagio e di fragilità sociale.

www.bambinisenzasbarre.org


DON MILANI: BESTIE, UOMINI E DIO di Gabriele Ba e Riccardo Pagliarini - BECCOGIALLO EDITORE

La graphic-novel su don Lorenzo Milani che sarà presentata sabato 18 ottobre a LO SPAZIO DELL'EDUCAZIONE

LO SPAZIO DELL'EDUCAZIONE - Laboratorio 8: "MASSAGE" IN THE BOTTLE

LO SPAZIO DELL'EDUCAZIONE
Sabato 18 ottobre 15:00 / 18:00 
O
Domenica 19 ottobre 9:00 / 12:00
 
LABORATORIO 8
 
MASSAGE IN THE BOTTLE: IL GIOCO RICICLATO A SALVA & GUARDIA DEL NOSTRO AMBIENTE
Non più solo Rifiuti, ma Soggetti utili per i nostri giochi fantasiosi coi bambini.

 
Massimo Ivaldo
Genova

http://www.massimoivaldo.it/home.html

Benvenuti!
Sono Massimo Ivaldo, autore e attore teatrale
… nel Teatro Ragazzi con oltre 600 repliche in Italia,
attualmente in scena con:
"La Cicala e la Formica (un'altra storia)" 120 repliche dopo 2 anni dal debutto!
"Se l'Amore è un Si (sì, l'amore è un se)",  Spettacolo  PoetiComiCanoro scritto e cantato con Federico Foce.
"La Strega nella Zuppa", spettacolo per famiglie,
"Parlami d'amore Maria", monologo a "più voci","Cuore Ballerino", Performance ComicAmorevole.
Clown Dottore della Fondazione Theodora onlus,
Conduttore di laboratori espressivi e ludici creativi;
Autore del testo"I Giochi di ancora una volta"
(col Patrocinio dell'Assessorato alla Cultura della Provincia)A Settembre 2014 sarà in Libreriacol suo primo libro: "Coccodina e gli altri Volatili", Edizioni Fatatrac.